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Come foglie di tè: la Cina tra riscatto e antiche tradizioni

La forza del legame madre-figlia, il racconto di un dolore straziante, il riscatto di una donna che credeva di non avere più possibilità, ma anche antiche usanze e tradizioni di una delle minoranze etniche cinesi: “Come foglie di tè” è tutto questo e anche di più.

L’uomo diventa più saggio e più maturo attraverso l’esperienza della vita. Lo stesso si può dire del tè.

Come foglie di tè, Lisa See
Come foglie di tè

Il libro

Li-Yan appartiene alla minoranza etnica Akha e vive sul monte Nannuo nel villaggio di Pozzo della Sorgente, nello Yunnan; la vita al villaggio scorre sempre uguale, scandita dai ritmi della natura e della coltivazione del tè che è il loro unico sostentamento.

Li-Yan è una delle poche ad andare a scuola e sogna di iscriversi all’università diventando la prima dei villaggi delle montagne a farlo.
La sua vita però cambia, lentamente ma inesorabilmente.

E’ sempre un solo istante a cambiare la tua vita per sempre

Come foglie di tè, Lisa See

Il primo evento che la porterà su un’altra strada è innamorarsi di San-Pa, un ragazzo che la sua famiglia assolutamente non approva.
I due “rubano l’amore” nel bosco e subito dopo San-Pa va a cercare fortuna in Thailandia.

Ma ciò che forse influenzerà maggiormente la sua vita è l’arrivo al villaggio di uno straniero che dice di essere un estimatore del Pu’er, una varietà di tè molto pregiata che si ricaverebbe proprio dagli alberi che crescono sul monte Nannuo. L’uomo chiede all’intero villaggio di lavorare per lui mettendo in pratica antiche tecniche di lavorazione del tè; Li-Yan è l’unica a parlare mandarino e quindi l’unica a poter comunicare con lui.
Nel frattempo scopre di essere incinta e, con San-Pa ancora lontano e quindi senza un marito, la legge Akha vorrebbe che uccidesse la sua bambina. Li-Yan però, aiutata dalla sua A-ma, decide di ignorare la tradizione e di abbandonarla di fronte ad un orfanotrofio.

Li-Yan attraverserà ancora numerose difficoltà nella vita, ma riuscirà a riscattarsi grazie alla sua tenacia e abnegazione, venendo infine ricompensata.

Contemporaneamente in California Haley cresce amata, ma con un vuoto nel cuore che cercherà costantemente di colmare.

Recensione

Dopo aver amato tanto un libro, mi trovo sempre in bilico tra il desiderio di leggere altro dell’autore e la paura che nulla sarà all’altezza.
Avendo adorato “Fiore di neve e il ventaglio segreto” mi trovavo proprio in questa situazione quando ho deciso di iniziare l’ultimo libro di Lisa See, “Come foglie di tè”.

Non è stato subito semplice entrare in connessione con questo libro, e non so dire precisamente il perché; probabilmente all’inizio mi sembrava quasi un po’ piatto, privo di sentimenti. Ma ho scoperto presto che di sentimenti ce ne sono eccome! La maestria di Lisa See sta proprio nel non esprimerli urlando, ma usando sempre il linguaggio lieve e delicato che la caratterizza.
Ed è proprio così che appare Li-Yan: vive emozioni dolorose e strazianti, ma affronta tutto con compostezza, senza piangersi addosso, senza urlare il suo dolore. Questo modo di essere è proprio di tutto popolo Akha, fiero delle sue tradizioni e composto nel rispettarle, anche quando fanno male.

Ancora una volta mi ha colpito la semplicità con cui l’autrice, narrando la forte storia di riscatto della protagonista da una vita di dolore e il suo progressivo allontanamento da tradizioni che comincia a sentir scricchiolare già da piccola, sia riuscita anche a farci conoscere usi, riti e credenze di una delle 55 minoranze etniche della Cina, gli Akha.
Si tratta inoltre probabilmente di una delle meno conosciute ed è riuscita così anche a stimolare in me la curiosità di volerne sapere di più.

Il tema predominante del libro è però certamente il legame tra madre e figlia e la forza dell’amore materno.
Le tre mamme del libro sono infatti anche i tre personaggi più forti.

Angoscia. Coraggio. Sacrificio. Ecco cos’è l’amore materno. Ecco cosa devo trovare adesso dentro di me.

Come foglie di tè, Lisa See

A-ma che, quando si tratta di aiutare sua figlia e di non farla soffrire, riesce a mettere da parte l’enorme attaccamento alle tradizioni del suo popolo di cui lei stessa è una delle maggiori rappresentanti.

Li-Yan, che porterà dentro di sé per tutta la vita la sofferenza e il senso di colpa per l’abbandono della figlia, nonostante sappia che quello era l’unico modo per darle un futuro.

Constance, che ha ricevuto grazie a Li-Yan il suo dono più grande, ma che non sa darsi pace per non saper colmare l’enorme vuoto che sua figlia si porta dentro e che vorrebbe solo vederla felice, anche se significa lasciarla andare per ritrovare le sue origini.

L’unica cosa che mi ha lasciato un po’ con l’amaro in bocca è il modo in cui è stata trattata l’adozione delle bambine.

Durante un confronto tra Haley e altre bambine adottate, ormai adolescenti, emergono sentimenti ambivalenti di riconoscenza e rabbia nei confronti dei genitori, l’enorme vuoto che da sempre hanno dentro e l’eterna domanda sul perché siano state abbandonate. Credo che questo aspetto sia stato messo in luce abbastanza bene.
Trovo che invece i genitori siano stati trattati come fossero fatti con lo stampino; tutti pretendono il massimo dalle loro figlie, come se dovessero riscattare la loro origine, sono impegnati solo a far loro ottenere risultati, quasi incapaci di comunicare l’amore che provano.

Probabilmente il problema è che sono troppo sensibile alla tematica, e capisco che il punto focale del libro fosse un altro, ma avrei lasciato anche un piccolo spiraglio all’amore che genitori adottivi provano per le loro figlie, non soltanto a quello di chi si è dovuto allontanare da loro.
Per fortuna c’è Constance che con le parole durante il viaggio in Cina (e nelle lettere a sua mamma) lascia trasparire tutto l’amore per Haley e la paura di non essere adeguata.

Dal primo momento in cui ti ho vista fino ad oggi e per tutto il tempo che vivrò, so che sei la figlia destinata a me. Non potrò mai sostituire tua madre, ma ho fatto – e continuerò a fare – tutto il possibile per portare a termine quello che avrebbe dovuto essere il tuo viaggio. Ti amo e ti amerò sempre.

Come foglie di tè, Lisa See

Questo libro è riuscito anche ad accrescere ulteriormente il mio amore per il tè, mi ha fatto incuriosire sulla sua storia e la sua lavorazione; grazie alle sue parole a volte potevo quasi sentirne il profumo.
Il tè fa da cornice a tutte le storie; è grazie al tè che Li-Yan riesce a riscattarsi ed il tè è quel sottile filo conduttore che lega per sempre Li-Yan ad Haley.

Ami il tè: te lo leggo in faccia. Ricordati sempre che se non ami il tè, non farai mai un tè di buona qualità.

Come foglie di tè, Lisa See

Amo il tè caldo, il profumo dei dolci alla cannella e le luci di Natale. Immagino spesso la vita nel passato e sogno ad occhi aperti diverse vite future, cercando di imparare a godere del presente. Adoro alla follia l'Estremo Oriente e le sue storie. Penso spesso che vorrei vivere in Giappone. Credo che l'amore e la gentilezza possano cambiare il mondo.

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